Potare gli ulivi
Di Piton (del 19/04/2007 @ 20:56:32, in Ulivi olive ed olio,  264168 lettori)

Il tempo utile è agli sgoccioli.

In condizioni normali si potrebbe continuare a potare fino a maggio inoltrato ma, fa troppo caldo e gli esperti dicono che la fioritura avverrà in anticipo rispetto al solito giugno.

Da quando abbiamo smesso di considerare le piante "animaletti" con la linfa abbiamo cominciato a capire "come" e "perchè" potare gli ulivi.

Prima cercavamo di far loro "meno male possibile" effettuando pochissimi tagli dato che i tagli, lo sanno tutti, fanno male.

Abbiamo comprato molti libri sugli ulivi, sulla potatura in generale, sulla fruttificazione, sugli innesti ecc.

Ciò che leggevamo mal si accordava con il nostro paradigma sulle piante e quindi, anche se le informazioni c'erano, sebbene nascoste e confuse, non ci abbiamo mai capito molto.

Sui libri leggevamo tra l'altro:

- la potatura ha lo scopo di equilibrare lo sviluppo vegetativo e produttivo della pianta...

- l'ulivo fruttifica sui rami di un anno...

- eliminare polloni e succhioni...

- eliminare le branche esaurite facendo attenzione a non eliminare più del
50 % dei rami...

Chiarissimo, no ? : - )

Seguendo queste indicazioni negli anni scorsi abbiamo provato a "potare" alcuni nostri alberi e gli "indigeni" locali stanno ancora ridendo.

Traducendo "in chiaro" quanto fin qui scoperto nella potatura è necessario tenere a mente quanto segue:

- non è facile uccidere un ulivo.
Anche tagliando il tronco con una motosega all'altezza del suolo l'anno dopo emetterà dei nuovi rametti e dopo 4 o 5 anni sarà nuovamente un albero.

- gli ulivi, come tutte le piante, cercano di diventare più alti e più grandi possibile ad evitare che qualcuno più grande di loro gli faccia ombra perchè senza luce non ci può essere vita vegetale ed allora sì che sarebbe morte certa.

- Raccolgono dal terreno acqua e nutrimenti e li inviano verso i rami più alti facendoli passare per il centro del tronco, poi il nutrimento che resta scende verso il basso passando per la corteccia.

- L'energia che una pianta riesce a raccogliere non è infinita e cerca di utilizzarla per diventare più alta e più grande, se ne resta la usa per fare figli, cioè per fruttificare.

L'ulivo per "crescere" e per "fare figli" usa rami di tipo diverso.

Dopo aver raccolto una certa quantità X di energia dall'ambiente deve spenderla e se non trova i rami dove spenderla "per crescere" ma trova solo rami dove spenderla per "figliare" la spenderà lì, necessariamente e la produzione sarà abbondante.

Nella potatura è quindi fondamentale riconoscere al volo i due diversi tipi di rami che i contadini chiamano "maschi" e "femmine" perchè sarebbe sciocco eliminare tutte le "femmine" lasciando solo "maschi" vigorosi e poi sorprendersi se quell'anno l'ulivo non fruttifica, come è successo a noi : - )

Nelle foto che seguono ve li mostreremo.



Questo sopra è un ramo "maschio"



Questa sopra è una femmina.



Questo è un altro maschio (foto sopra)



Questa un'altra femmina (foto sopra)



Altro maschio (foto sopra)



Altra femmina (foto sopra)

Adesso provate a riconoscere da soli i rami maschi da quelli femmina nella foto seguente dove non ho aggiunto indicazioni, dovrebbe essere facile.



Avrete notato che i nuovi rametti, maschi o femmine che siano, si trovano quasi tutti nella parte alta del ramo e rivolti verso l'alto.
Il motivo è che i rametti nascono dove la luce colpisce le gemme dormienti e la luce proviene dall'alto.

Ogni tanto qualche rametto, maschio o femmina, nasce lateralmente al ramo e sono quelli che *devono* essere conservati sia per la fruttificazione sia per l'espansione fisica della pianta che dovrà avvenire nella direzione che *noi* vogliamo e non *verso l'alto* come lei, lasciata a se stessa, vorrebbe fare per vincere la concorrenza, tanto alla sua concorrenza badiamo noi.

Quindi, ricapitolando:

1 - eliminare tutti i rametti rivolti verso l'alto e verso l'interno in modo che la luce raggiunga tutta la pianta

2 - lasciare per ogni grosso ramo principale un giovane maschio in alto che avrà il compito di "tirare" la linfa fino ai rami più alti

3 - lasciare tutte le "femmine" rivolte lateralmente o verso il basso perchè raccoglierne i frutti sia comodo per noi

4 - lasciare qualche maschio che si trova per caso nella direzione in cui vorremmo che la pianta si espandesse. Quest'anno non farà frutti ma, l'anno prossimo da esso nasceranno lateralmente anche dei rametti "femmina" che fruttificheranno dove a noi fa più comodo.

5 - lasciare solo il numero di rami adeguato all'energia della pianta perchè lasciandone di più si disperde quell'energia in piccoli rivoli usati per mantenere in vita quei rami a scapito della "figliolanza".

Quest'ultimo punto non è facile da realizzare.
Ci vuole occhio ed esperienza.

L'ultimo commento degli indigeni sul nostro operato non si riferisce più ad errori evidenti ma è che "abbiamo potato troppo poco".

Ok, ricevuto, provvederemo.

Siamo ancora apprendisti potatori, aggiunti, in prova : - )

P.S.
Se la cosa vi interessa c'è un seguito a questo articolo e lo trovate QUI.