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		Ho pure un blog.  Dovrei scrivere qualcosa ma, mi sento spento,  come il paese.   Una marea montante di cazzate mi circonda. 
  Non ci possono essere commenti alle cazzate.  Non c'è un obiettivo, non c'è un progetto,   non c'è un sogno comune da raggiungere.  
  Siate contenti, o almeno speranzosi, che tra qualche tempo  potrete fare più shopping  e le cose intorno a voi saranno più facili.   Questo è quanto.  
  E poi ci si dovrebbe sorprendere se qualche animo sensibile e debole  cerchi o torni a cercare l'oblio artificialmente indotto.  
  Per sentirsi vivi ci si azzuffa per le cazzate.  Vallettopoli, Il generale...  
  Sto leggendo un libro di Noam Chomsky che racconta dei come  è stata ottenuta e viene gestita, nella pratica,  la supremazia americana  sul mondo.   
  Uno schifo per gli animi nobili che sognano un mondo di uguali,  normale dinamica del popolo dominante per gli animi disincantati che sanno cosa racconta da sempre la storia.   
  Vedevo stanotte un documentario sulla nostra storia di italiani  alla conquista dell'impero.  
  L'entusiasmo, le battaglie, i gas sulla gente, il trionfo dei vincitori,  i terroristi, le rappresaglie su donne, vecchi, bambini e preti ortodossi   
  e poi la bastonata finale che prima o poi arriva per tutti i potenti,  solo che la potenza imperiale italiana è durata solo cinque anni.  
  Un sogno brevissimo ma, che ci è piaciuto tanto,  a giudicare dalle immagini.  
  Gli USA fanno lo stesso oggi  con grande successo.  La bastonata la devono ancora prendere e prima o poi la prenderanno  inevitabilmente, come da libro di storia.  
  A noi serve un progetto. Non importa quale che sia ma, che sia.  Anche fosse quello utopico di scalzare gli USA  come potenza militare  dominante o quello altrettanto utopico di conquistare alfa centauri.  
  Non mi servono cose, mi servono sogni. 
	 
          
	
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